Pubblichiamo uno degli ultimi lavori dell’amico di dumsedafe, Mauro Zangola, già nostro ospite in diverse occasioni negli anni passati (usa la funzione “cerca” nel nostro sito per vedere gli articoli sugli eventi passati).
Il tema affrontato da Mauro Zangola, la condizione occupazionale dei laureati di Torino, trae spunto da una indagine svolta da Alma Laurea nel 2023.
Di fronte alle difficoltà che incontrano i giovani a trovare un’occupazione e all’interrogativo che si pongono gli stessi giovani e le loro famiglie se convenga continuare a studiare, può essere utile analizzare la condizione occupazionale dei Laureati all’Università e al Politecnico di Torino, prendendo spunto dai risultati dell’indagine svolta nel 2023 da Alma laurea che analizza le performance dei laureati nel 2022, 2020 e 2018 a un anno, tre anni e cinque anni dal conseguimento della laurea.
L’indagine prende in considerazione i livelli dei tassi di occupazione dati dal rapporto moltiplicato per cento tra gli occupati e gli intervistati da Alma Laurea intendendo per occupati i laureati che dichiarano di svolgere un’attività retribuita. L’indagine fornisce anche informazioni interessanti sui settori dove hanno trovato lavoro i laureati, l’area geografica di lavoro e l’efficacia della laurea nell’attività lavorativa.
Il lavoro di Mauro Zangola riportia i risultati delle elaborazioni fatte riferite al totale degli intervistati ripartiti per tipo di Corso con un focus sulla condizione occupazionale dei laureati magistrali di ciascun Dipartimento dell’Università e del Politecnico di Torino.
ALCUNI DATI SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE
Per l’Università di Torino, ad un anno dal conseguimento della laurea, lavora in media il 57,6 degli intervistati: il 57,3% degli uomini e il 57,8% delle donne.
Per il Politecnico di Torino, ad un anno dal conseguimento della laurea, lavora il 56,2% degli intervistati: il 56,5% degli uomini, il 55,4% delle donne.
ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SINTESI
- I livelli dei tassi di occupazione raggiunti dai laureati dell’Università e del Politecnico mostrano una condizione occupazionale soddisfacente se si considera che in Piemonte nel 2023 il tasso medio di occupazione rilevato dall’ISTAT per i 15-29enni è 49,7%, inferiore in media di 30 punti percentuali ai tassi registrati dai laureati magistrali dei 2 Atenei;
- In entrambi gli Atenei uomini e donne hanno tassi di occupazione molto simili in tutti i Corsi di laurea. In alcuni Dipartimenti i tassi di occupazione delle laureate sono superiori a quelli dei colleghi. Si tratta di una importante conquista delle donne che purtroppo non sembra trovare riscontro per altri gradi di studi se si considera che in Piemonte nel 2023 il divario di genere tra i tassi di occupazione dei 15-29enni è di 13,6 punti percentuali a svantaggio delle donne;
- Scendendo a livello di Dipartimenti emergono, in entrambi gli Atenei, differenze nei livelli dei tassi di occupazione dei laureati e, quindi, nella loro condizione lavorativa. Si tratta di differenze che tendono a ridursi passando da 1 a 3 anni dal conseguimento della laurea. Si tratta in ogni caso di situazioni che devono essere valutate attentamente in sede di attuazione delle politiche di orientamento;
- I Servizi rappresentano di gran lunga il principale settore di sbocco dei laureati dell’Università; metà dei laureati del Politecnico sono assorbiti dall’Industria (edilizia + manifattura); l’altra metà dai Servizi. Si tratta di evidenze che forniscono l’immagine di un’industria ben posizionata all’interno di un sistema economico caratterizzato da una crescente terziarizzazione.
- Il Nord Ovest è di gran lunga il luogo di lavoro dei laureati dei due Atenei. L’Estero è una sede di lavoro importante solo per l’11,5% dei laureati Magistrali del Politecnico;
- La soddisfazione espressa dai laureati dell’Università e del Politecnico per l’utilità delle competenze acquisite nello svolgimento dell’attività lavorativa è rassicurante. Non mancano tuttavia dei distinguo che alimentano il gravissimo fenomeno dei sovraistruiti: occupati che secondo l’ISTAT possiedono un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere una determinata professione;
- Alla domanda se conviene studiare per trovare più facilmente un’occupazione la risposta che emerge dalla nostra analisi è positiva.
Mauro Zangola – “La condizione occupazionale dei laureati all’Universitàe al Politecnico di Torino nel 2023” – Luglio 2024
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